Anche per chi non è credente questi giorni festivi possono diventare un momento di ragionamento e raccoglimento.
Sulla nascita e sulla morte.
Sulla vacuità e la sacralità dell'una e dell'altra.
Collocarle nel cammino esperenziale e rapportarle agli affetti familiari e relazionali.
Ricavarne riflessione e meditazione su chi ci ha preceduto, chi ci accompagna e chi ci seguirà.
Su quanto abbiamo preso e quanto abbiamo dato, quanto imparato e quanto insegnato.
Un piccolo e parziale bilancio esistenziale.
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