I vostri figli non sono figli vostri. Sono i figli e le figlie del desiderio che la vita
ha di sé stessa. Essi non provengono da voi, ma attraverso di voi.
E sebbene stiano con voi, non vi appartengono.
Potete dar loro tutto il vostro amore, ma non i vostri pensieri. Perché essi hanno
i propri pensieri.
Potete offrire dimora ai loro corpi, ma non alle loro anime. Perché le loro anime
abitano la casa del domani, che voi non potete visitare, neppure nei vostri sogni.
Potete sforzarvi di essere simili a loro, ma non cercare di renderli simili a voi.
Perché la vita non torna indietro e non si ferma a ieri.
Voi siete gli archi dai quali i vostri figli, come frecce viventi, sono scoccati.
L'Arciere vede il bersaglio sul percorso dell'infinito, e con la Sua forza vi piega
affinché le Sue frecce vadano veloci e lontane.
Lasciatevi piegare con gioia dalla mano dell'Arciere. Poiché così come ama la
freccia che scocca, così Egli ama anche l'arco che sta saldo.
Khalil Gibran
11 marzo 2012
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